Print Mail Pdf
2
set
2016

Giubileo del Volontariato e degli Operatori di Misericordia

02 settembre 2016 - 04 settembre 2016 (Salva sul calendario)

Piazza San Pietro

Venerdì, 2 settembre 2016

            Dalle ore 14.00 alle 17.00

                        Nelle chiese giubilari:

                        (S. Salvatore in Lauro, S. Giovanni dei Fiorentini e S. Maria in Vallicella “Chiesa Nuova”):

 

                                   Adorazione Eucaristica

                                   Sacramento della riconciliazione

 

                        Pellegrinaggio verso la Porta Santa

 

 

            dalle ore 14.00 alle ore 20.00 nei Giardini di Castel S. Angelo

 

                        possibilità di vistare gli stand di alcune associazioni di operatori e volontari di misericordia

 

            dalle ore 14.00 alle ore 20.00

                        Possibilità del percorso “Sulle orme dei Santi e Beati della misericordia”

 

 

Sabato, 3 Settembre 2016

            Ore 8.30 Momento di preparazione alla Catechesi del Santo Padre in Piazza San Pietro

            Ore 10.00 Accoglienza del Santo Padre in Piazza San Pietro e catechesi per tutto il mondo del volontariato e gli operatori di Misericordia

 

            Dalle ore 14.00

                        Nelle chiese giubilari

                        (S. Salvatore in Lauro, S. Giovanni dei Fiorentini e S. Maria in Vallicella “Chiesa Nuova”):

 

                                   Adorazione Eucaristica

                                   Sacramento della riconciliazione

 

            Continua il pellegrinaggio alla Porta Santa per quanti si sono iscritti per il giorno di sabato

 

 

            Dalle ore 14.00 alle ore 21.00 nei Giardini di Castel S. Angelo

 

-          Nei giardini di Castel s. Angelo possibilità di vistare gli stand di alcune associazioni di operatori e volontari di misericordia

 

 

 

            dalle ore 14.00 alle ore 20.00

                        Possibilità del percorso “Sulle orme dei Santi e Beati della misericordia”

 

 

 

Domenica, 4 Settembre 2016

 

Ore 10.30 S. Messa con il Santo Padre in Piazza San Pietro con la canonizzazione della beata M. Teresa di Calcutta

 

Ore 12.00 Angelus

 

            Dalle ore 14.00

                        Continua il pellegrinaggio alla Porta Santa per quanti si sono iscritti per il giorno di domenica

 

Mappa Giubileo Volontariato_web

 

 

 

SANTA MESSA E CANONIZZAZIONE DELLA BEATA 
MADRE TERESA DI CALCUTTA

GIUBILEO DEGLI OPERATORI E DEI VOLONTARI DELLA MISERICORDIA

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Piazza San Pietro 
Domenica, 4 settembre 2016

 

«Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?» (Sap 9,13). Questo interrogativo del Libro della Sapienza, che abbiamo ascoltato nella prima lettura, ci presenta la nostra vita come un mistero, la cui chiave di interpretazione non è in nostro possesso. I protagonisti della storia sono sempre due: Dio da una parte e gli uomini dall’altra. Il nostro compito è quello di percepire la chiamata di Dio e poi accogliere la sua volontà. Ma per accoglierla senza esitazione chiediamoci: quale è la volontà di Dio?

Nello stesso brano sapienziale troviamo la risposta: «Gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito» (v. 18). Per verificare la chiamata di Dio, dobbiamo domandarci e capire che cosa piace a Lui. Tante volte i profeti annunciano che cosa è gradito al Signore. Il loro messaggio trova una mirabile sintesi nell’espressione: «Misericordia io voglio e non sacrifici» (Os 6,6; Mt 9,13). A Dio è gradita ogni opera di misericordia, perché nel fratello che aiutiamo riconosciamo il volto di Dio che nessuno può vedere (cfr Gv1,18). E ogni volta che ci chiniamo sulle necessità dei fratelli, noi abbiamo dato da mangiare e da bere a Gesù; abbiamo vestito, sostenuto, e visitato il Figlio di Dio (cfr Mt 25,40). Insomma, abbiamo toccato la carne di Cristo.

Siamo dunque chiamati a tradurre in concreto ciò che invochiamo nella preghiera e professiamo nella fede. Non esiste alternativa alla carità: quanti si pongono al servizio dei fratelli, benché non lo sappiano, sono coloro che amano Dio (cfr 1 Gv 3,16-18; Gc 2,14-18). La vita cristiana, tuttavia, non è un semplice aiuto che viene fornito nel momento del bisogno. Se fosse così sarebbe certo un bel sentimento di umana solidarietà che suscita un beneficio immediato, ma sarebbe sterile perché senza radici. L’impegno che il Signore chiede, al contrario, è quello di una vocazione alla carità con la quale ogni discepolo di Cristo mette al suo servizio la propria vita, per crescere ogni giorno nell’amore.

Abbiamo ascoltato nel Vangelo che: «una folla numerosa andava con Gesù» (Lc 14,25). Oggi quella “folla numerosa” è rappresentata dal vasto mondo del volontariato, qui convenuto in occasione del Giubileo della Misericordia. Voi siete quella folla che segue il Maestro e che rende visibile il suo amore concreto per ogni persona. Vi ripeto le parole dell’apostolo Paolo: «La tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, poiché il cuore dei credenti è stato confortato per opera tua» (Fm 7). Quanti cuori i volontari confortano! Quante mani sostengono; quante lacrime asciugano; quanto amore è riversato nel servizio nascosto, umile e disinteressato! Questo lodevole servizio dà voce alla fede - dà voce alla fede! - ed esprime la misericordia del Padre che si fa vicino a quanti sono nel bisogno.

La sequela di Gesù è un impegno serio e al tempo stesso gioioso; richiede radicalità e coraggio per riconoscere il Maestro divino nel più povero e scartato della vita e mettersi al suo servizio. Per questo, i volontari che servono gli ultimi e i bisognosi per amore di Gesù non si aspettano alcun ringraziamento e nessuna gratifica, ma rinunciano a tutto questo perché hanno scoperto il vero amore. E ognuno di noi può dire: “Come il Signore mi è venuto incontro e si è chinato su di me nel momento del bisogno, così anch’io vado incontro a Lui e mi chino su quanti hanno perso la fede o vivono come se Dio non esistesse, sui giovani senza valori e ideali, sulle famiglie in crisi, sugli ammalati e i carcerati, sui profughi e immigrati, sui deboli e indifesi nel corpo e nello spirito, sui minori abbandonati a sé stessi, così come sugli anziani lasciati soli. Dovunque ci sia una mano tesa che chiede aiuto per rimettersi in piedi, lì deve esserci la nostra presenza e la presenza della Chiesa che sostiene e dona speranza”. E, questo, farlo con la viva memoria della mano tesa del Signore su di me quando ero a terra.

Madre Teresa, in tutta la sua esistenza, è stata generosa dispensatrice della misericordia divina, rendendosi a tutti disponibile attraverso l’accoglienza e la difesa della vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata. Si è impegnata in difesa della vita proclamando incessantemente che «chi non è ancora nato è il più debole, il più piccolo, il più misero». Si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato; ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini – dinanzi ai crimini! - della povertà creata da loro stessi. La misericordia è stata per lei il “sale” che dava sapore a ogni sua opera, e la “luce” che rischiarava le tenebre di quanti non avevano più neppure lacrime per piangere la loro povertà e sofferenza.

La sua missione nelle periferie delle città e nelle periferie esistenziali permane ai nostri giorni come testimonianza eloquente della vicinanza di Dio ai più poveri tra i poveri. Oggi consegno questa emblematica figura di donna e di consacrata a tutto il mondo del volontariato: lei sia il vostro modello di santità! Penso che, forse, avremo un po’ di difficoltà nel chiamarla Santa Teresa: la sua santità è tanto vicina a noi, tanto tenera e feconda che spontaneamente continueremo a dirle “Madre Teresa”. Questa instancabile operatrice di misericordia ci aiuti a capire sempre più che l’unico nostro criterio di azione è l’amore gratuito, libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione. Madre Teresa amava dire: «Forse non parlo la loro lingua, ma posso sorridere». Portiamo nel cuore il suo sorriso e doniamolo a quanti incontriamo nel nostro cammino, specialmente a quanti soffrono. Apriremo così orizzonti di gioia e di speranza a tanta umanità sfiduciata e bisognosa di comprensione e di tenerezza.

 

Fotogallery


Piazza San Pietro

Piazza San Pietro, Città del Vaticano, Città del Vaticano