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27
mag
2016

Giubileo dei Diaconi

27 maggio 2016 - 29 maggio 2016 (Salva sul calendario)

Piazza San Pietro

Venerdì 27 maggio

Dalle ore 16.00

Incontro tra i Diaconi e le loro famiglie in diverse lingue

Il Diacono: Immagine della misericordia per la promozione della nuova evangelizzazione:

Nella Famiglia

Nella Pastorale

Nell’ambiente di Lavoro

 

Sabato 28 maggio

Dalle ore 9.00 alle ore 14.00

Pellegrinaggio alla Porta Santa di San Pietro per gruppi linguistici

10.00   Inglese

11.00   Spagnolo

11.30   Altre lingue

12.00   Italiano

 

Dalle ore 9.00 alle ore 14.00

Nelle chiese giubilari: S. Salvatore in Lauro, S. Maria in Vallicella (Chiesa Nuova), S. Giovanni Battista dei Fiorentini

Adorazione Eucaristica

Sacramento della riconciliazione

 

Possibilità di visitare le Chiese dedicate a San Lorenzo

 

Dalle ore 16.00

Catechesi in diverse lingue

Il Diacono: Chiamato a essere dispensatore della carità nella comunità cristiana

 

Domenica 29 maggio

Ore 10.30

Celebrazione della Santa Messa in Piazza S. Pietro presieduta da Papa Francesco.

Celebrazione del Giubileo dei Diaconi a Roma

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I diaconi e le loro famiglie provenienti da tutto il mondo sono invitati a fare un pellegrinaggio a Roma per partecipare ad un importante incontro in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia. Il Giubileo dei Diaconi è una celebrazione per i diaconi, insieme alle loro mogli e figli, che si terrà a Roma da Venerdì 27 Maggio a Domenica 29 Maggio 2016.

Il motto dell'Anno Santo, Misericordioso come il Padre, che è tratto dal Vangelo di Luca, è un invito a seguire l'esempio misericordioso del Padre che ci chiede di non giudicare o condannare, ma di perdonare e di amare senza misura. Questo incontro mondiale dei diaconi, uomini che per vocazione e ministero sono strettamente legati alle opere di carità nella vita della comunità cristiana, serviranno a dare testimonianza a tutti che "la misericordia è il fondamento stesso della vita della Chiesa" (Papa Francesco, Misericordiae vultus 10).

Il programma dell’evento è pensato per offrire l’opportunità ai partecipanti di riflettere sul ruolo importante del diacono come immagine della misericordia per la promozione della nuova evangelizzazione. Esso offrirà occasioni per l'ascolto, la discussione e la preghiera con il fine di comprendere più a fondo il ruolo del diacono come dispensatore della carità. Ci sarà un momento dedicato al pellegrinaggio personale alle chiese di Roma dedicate a San Lorenzo e, divisi in gruppi linguistici si compirà il pellegrinaggio alla Porta Santa di San Pietro. Nelle tre chiese giubilari, tutte situate nelle vicinanze di San Pietro, ci sarà la possibilità di partecipare all'Adorazione Eucaristica ed al sacramento della Riconciliazione. Le tre giornate si concluderanno Domenica mattina con la Santa Messa celebrata da Papa Francesco in Piazza San Pietro per i diaconi e le loro famiglie.

Per il momento, stiamo organizzando le attività per questi gruppi linguistici: italiano, inglese, spagnolo e francese. Chiediamo inoltre gentilmente, a chi può, un’offerta di € 10,00 a tutti gli adulti che si iscrivono per contribuire a sostenere i costi che l’organizzazione dell’evento comporta.

Vi aspettiamo numerosi a questo grande evento giubilare!

 

 

Informazioni importanti riguardo la partecipazione al Giubileo dei Diaconi

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Cari Amici,

 

siamo molto lieti per la Vostra partecipazione all’imminente Giubileo dei Diaconi, che si svolgerà a Roma dal 27 al 29 maggio pp.vv. Vi trasmettiamo alcune importanti indicazioni pratiche:

1.      Una volta giunto a Roma, il Responsabile di ogni Gruppo o chi si è iscritto individualmente, dovrà confermare personalmente la presenza al Giubileo dei Diaconi. La conferma dovrà essere eseguita presso il Centro di Accoglienza dei Pellegrini, sito in Via della Conciliazione 7, nei seguenti giorni e orari: da mercoledì 25 maggio a sabato 28 maggio, dalle ore 7:30 alle ore 18:30, presentando il voucher che sarà inviato nei prossimi giorni.

2.      Tutti i diaconi CHE SI SONO REGISTRATI SINGOLARMENTE devono presentare un documento che attestI il PROPRIO stato diaconale. PEr i gruppi basta che il responsabile presenti il PROPRIO documento ED In caso che EGLI NON SIA UN DIACONO DOVRà PRESENTARSI CON UNO DEI DIACONI DEL GRUPPO MUNITO DEL DOCUMENTO. Il Responsabile riceverà, per ciascun membro del suo gruppo, compresi le consorti ed i famigliari: A) il PASS ufficiale, necessario per partecipare ai diversi momenti in programma, e sul quale sarà anche indicata la Chiesa di riferimento in base alla propria appartenenza linguistica (N.B. per motivi di sicurezza, il PASS deve essere portato durante tutti gli eventi programmati); B) il biglietto per accedere a Piazza San Pietro per la Santa Messa di domenica 29 maggio, anche per le consorti e gli altri famigliari; C) l’opuscolo contenente: il programma ufficiale; la lista di tutte le chiese dove si svolgeranno gli incontri; e la descrizione delle chiese dedicate a San Lorenzo;. I materiali di cui ai punti A)-B)-C) saranno parimenti consegnati agli iscritti individualmente. Contestualmente al ritiro dei predetti materiali, può essere versato un contributo di solidarietà di 10 euro per ogni partecipante di età al di sopra dei sedici anni.

3.      Per coloro che si sono iscritti per partecipare soltanto alla Santa Messa di domenica 29 Maggio, non è richiesto il contributo di solidarietà. I biglietti gratuiti potranno essere ritirati presso il Centro di Accoglienza Pellegrini, anche domenica mattina stessa a partire dalle ore 7,30.

4.      La prima parte dell’evento si svolgerà venerdì 27 maggio, alle ore 16:00. I partecipanti si riuniranno nelle diverse Chiese, già indicate sul PASS ufficiale secondo l’appartenenza linguistica, per riflettere sul tema: Il diacono: immagine della misericordia per la promozione della nuova evangelizzazione.

 

Le Chiese sono:

-          per i gruppi italiani

a.       Chiesa di S. Maria in Vallicella [Chiesa Nuova] (Piazza della Chiesa Nuova)

b.      Basilica di Sant’Andrea della Valle (Corso Vittorio Emanuele II – angolo Piazza Vidoni, 6)

-          per i gruppi inglesi

a.       Basilica di S. Maria sopra Minerva (Piazza della Minerva, 42)

b.      Basilica di S. Giovanni Battista dei Fiorentini (Piazza dell’Oro, 1)

-          per i gruppi spagnoli

a.       Basilica di S. Marco Evangelista al Campidoglio (Piazza di San Marco, 48 – di fianco a Palazzo Venezia)

N.B. Per tutti i partecipanti di lingua tedesca e portoghese, le traduzioni saranno effettuate nella basilica di Santa Maria sopra Minerva, sia durante l’incontro di venerdì 27 maggio, alle ore 16:00, sia durante la catechesi di sabato 28 maggio, alle ore 16:00.

5.      La mattina di sabato 28 maggio, dalle ore 09:00 alle ore 14:00, i partecipanti compiranno il pellegrinaggio verso la Porta Santa della Basilica di San Pietro, secondo gli orari indicati nel Programma per i diversi gruppi linguistici.

I partecipanti, sempre nella stessa fascia oraria, potranno visitare liberamente le tre chiese giubilari nelle quali sarà disponibile la confessione sacramentale insieme all’adorazione eucaristica. Saranno inoltre presenti i Missionari della Misericordia.

Le Chiese giubilari sono:

-          Chiesa di S. Salvatore in Lauro (Piazza di San Salvatore in Lauro, 15)

-          Chiesa di S. Maria in Vallicella [Chiesa Nuova] (Piazza della Chiesa Nuova)

-          Basilica di S. Giovanni Battista dei Fiorentini (Piazza dell’Oro, 1)

I partecipanti, inoltre, sono invitati a recarsi in pellegrinaggio nelle Chiese dedicate a San Lorenzo, indicate nell’opuscolo.

6.      Il pomeriggio di sabato 28 maggio, alle ore 16:00, i diaconi con le loro famiglie si riuniranno per ascoltare la catechesi nella Chiesa dove si sono recati il giorno precedente, come indicato sul PASS.

Il gruppo francese potrà partecipare alla 16:30 alla Santa Messa nella Chiesa del Gesù (Piazza del Gesù). Al termine della celebrazione si svolgerà la catechesi, sempre in lingua francese.

7.      La Santa Messa sarà celebrata dal Santo Padre domenica 29 maggio, alle ore 10:30, in Piazza S. Pietro. Ogni diacono dovrà portare solo il proprio camice, mentre gli sarà donata la stola giubilare. A ciascun diacono, portando con sé il biglietto speciale per la Messa, è richiesto di entrare in Vaticano alle ore 07:45, attraverso l’Ingresso Petriano ubicato in Piazza del Sant’Uffizio (guardando la Basilica di San Pietro, è l’ingresso che si trova al di là del lato sinistro del Colonnato del Bernini, sorvegliato da due Guardie Svizzere in alta uniforme). Di là dovranno dirigersi verso l’Atrio dell’Aula Paolo VI (l’Aula delle Udienze del Papa) per indossare le vesti liturgiche.

N.B. Visto che tutti i diaconi devono passare attraverso i varchi di controllo, è assolutamente necessario che tutti arrivino prima delle ore 07:45 PER EFFETTUARE INSIEME L’INGRESSO IN VATICANO.

Tutti i diaconi, vestiti per la liturgia, entreranno in processione in Piazza San Pietro per prendere i posti loro assegnati. Per quanto riguarda le consorti e gli altri famigliari, dovranno recarsi, ognuno munito del proprio biglietto, dalle ore 07:30 in poi, ai varchi d’ingresso di Piazza San Pietro dove, dopo aver effettuato i controlli di sicurezza, saranno indirizzati verso il settore loro riservato.

8.      Qualsiasi altra informazione potrà essere richiesta presso il Centro di Accoglienza dei Pellegrini.

 

 

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Piazza San Pietro 
Domenica, 29 maggio 2016

 

«Servitore di Cristo» (Gal 1,10). Abbiamo ascoltato questa espressione, con la quale l’Apostolo Paolo si definisce, scrivendo ai Galati. All’inizio della lettera si era presentato come «apostolo», per volontà del Signore Gesù (cfr Gal 1,1). I due termini, apostolo e servitore, stanno insieme, non possono mai essere separati; sono come due facce di una stessa medaglia: chi annuncia Gesù è chiamato a servire e chi serve annuncia Gesù.

Il Signore ce l’ha mostrato per primo: Egli, la Parola del Padre, Egli, che ci ha portato il lieto annuncio (Is 61,1), Egli, che è in sé stesso il lieto annuncio (cfr Lc 4,18), si è fatto nostro servo (Fil 2,7), «non è venuto per farsi servire, ma per servire» (Mc 10,45). «Si è fatto diacono di tutti», scriveva un Padre della Chiesa (Policarpo, Ad Phil. V,2). Come ha fatto Lui, così sono chiamati a fare i suoi annunciatori. Il discepolo di Gesù non può andare su una strada diversa da quella del Maestro, ma se vuole annunciare deve imitarlo, come ha fatto Paolo: ambire a diventare servitore. In altre parole, se evangelizzare è la missione consegnata a ogni cristiano nel Battesimo, servire è lo stile con cui vivere la missione, l’unico modo di essere discepolo di Gesù. È suo testimone chi fa come Lui: chi serve i fratelli e le sorelle, senza stancarsi di Cristo umile, senza stancarsi della vita cristiana che è vita di servizio.

Da dove cominciare per diventare «servi buoni e fedeli» (cfr Mt 25,21)? Come primo passo, siamo invitati a vivere la disponibilità. Il servitore ogni giorno impara a distaccarsi dal disporre tutto per sé e dal disporre di sé come vuole. Si allena ogni mattina a donare la vita, a pensare che ogni giorno non sarà suo, ma sarà da vivere come una consegna di sé. Chi serve, infatti, non è un custode geloso del proprio tempo, anzi rinuncia ad essere il padrone della propria giornata. Sa che il tempo che vive non gli appartiene, ma è un dono che riceve da Dio per offrirlo a sua volta: solo così porterà veramente frutto. Chi serve non è schiavo dell’agenda che stabilisce, ma, docile di cuore, è disponibile al non programmato: pronto per il fratello e aperto all’imprevisto, che non manca mai e spesso è la sorpresa quotidiana di Dio. Il servitore è aperto alla sorpresa, alle sorprese quotidiane di Dio. Il servitore sa aprire le porte del suo tempo e dei suoi spazi a chi gli sta vicino e anche a chi bussa fuori orario, a costo di interrompere qualcosa che gli piace o il riposo che si merita. Il servitore trascura [va oltre] gli orari. A me fa male al cuore quando vedo un orario, nelle parrocchie: “Dalla tal ora alla tal ora”. E poi? Non c’è porta aperta, non c’è prete, non c’è diacono, non c’è laico che riceva la gente… Questo fa male. Trascurare [andare oltre] gli orari: avere questo coraggio, di trascurare [andare oltre] gli orari. Così, cari diaconi, vivendo nella disponibilità, il vostro servizio sarà privo di ogni tornaconto ed evangelicamente fecondo.

Anche il Vangelo odierno ci parla di servizio, mostrandoci due servitori, da cui possiamo trarre preziosi insegnamenti: il servo del centurione, che viene guarito da Gesù, e il centurione stesso, al servizio dell’imperatore. Le parole che questi manda a riferire a Gesù, perché non venga fino alla sua casa, sono sorprendenti e sono spesso il contrario delle nostre preghiere: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto» (Lc 7,6); «non mi sono ritenuto degno di venire da te» (v. 7); «anch’io infatti sono nella condizione di subalterno» (v. 8). Davanti a queste parole Gesù rimane ammirato. Lo colpisce la grande umiltà del centurione, la sua mitezza. E la mitezza è una delle virtù dei diaconi. Quando il diacono è mite, è servitore e non gioca a “scimmiottare” i preti, no, è mite. Egli, di fronte al problema che lo affliggeva, avrebbe potuto agitarsi e pretendere di essere esaudito, facendo valere la sua autorità; avrebbe potuto convincere con insistenza, persino costringere Gesù a recarsi a casa sua. Invece si fa piccolo, discreto, mite, non alza la voce e non vuole disturbare. Si comporta, forse senza saperlo, secondo lo stile di Dio, che è «mite e umile di cuore» (Mt 11,29). Dio infatti, che è amore, per amore si spinge persino a servirci: con noi è paziente, benevolo, sempre pronto e ben disposto, soffre per i nostri sbagli e cerca la via per aiutarci e renderci migliori. Questi sono anche i tratti miti e umili del servizio cristiano, che è imitare Dio servendo gli altri: accogliendoli con amore paziente, comprendendoli senza stancarci, facendoli sentire accolti, a casa, nella comunità ecclesiale, dove non è grande chi comanda, ma chi serve (cfr Lc 22,26). E mai sgridare, mai. Così, cari diaconi, nella mitezza, maturerà la vostra vocazione di ministri della carità.

Dopo l’Apostolo Paolo e il centurione, nelle letture odierne c’è un terzo servo, quello che viene guarito da Gesù. Nel racconto si dice che al suo padrone era molto caro e che era malato, ma non si sa quale fosse la sua grave malattia (v. 2). In qualche modo, possiamo anche noi riconoscerci in quel servo. Ciascuno di noi è molto caro a Dio, amato e scelto da lui, ed è chiamato a servire, ma ha anzitutto bisogno di essere guarito interiormente. Per essere abili al servizio, ci occorre la salute del cuore: un cuore risanato da Dio, che si senta perdonato e non sia né chiuso né duro. Ci farà bene pregare con fiducia ogni giorno per questo, chiedere di essere guariti da Gesù, di assomigliare a Lui, che “non ci chiama più servi, ma amici” (cfr Gv 15,15). Cari diaconi, potete domandare ogni giorno questa grazia nella preghiera, in una preghiera dove presentare le fatiche, gli imprevisti, le stanchezze e le speranze: una preghiera vera, che porti la vita al Signore e il Signore nella vita. E quando servite alla mensa eucaristica, lì troverete la presenza di Gesù, che si dona a voi, perché voi vi doniate agli altri.

Così, disponibili nella vita, miti di cuore e in costante dialogo con Gesù, non avrete paura di essere servitori di Cristo, di incontrare e accarezzare la carne del Signore nei poveri di oggi.

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Piazza San Pietro

Piazza San Pietro, Città del Vaticano, Città del Vaticano