Misericordia cuore della Città: Conversazione in Oratorio
Mentre l’anno giubilare della Misericordia volge al termine vogliamo cogliere l’occasione per mettere a fuoco alcuni aspetti di quelle opere di Misericordia che costituiscono la chiave di lettura di questi giorni santi, ma come più volte ha affermato Papa Francesco, “L’architrave che sorregge la vita della Chiesa che è la misericordia” (Misericordiae Vultus n. 10). E’ significativo come nella toponomastica della Città di Roma sia segnalata una strada dedicata alla “Misericordia”. Via della Misericordia appunto, tra il colle Capitolino ed il Palatino. In questa via sorge la Chiesa e l’Oratorio di San Giovanni Decollato edificati dalla nobile Arciconfraternita legata alla città di Firenze e fondata nel 1488 nel cuore dell’Urbe. Il loro servizio ecclesiale, o se vogliamo il carisma laicale che svolgevano, era quello di accompagnare al patibolo i condannati a morte. In questa prospettiva i Confratelli svilupparono una “spiritualità del conforto” che permetteva al condannato di percorrere un vero e proprio itinerario di conversione e di riconciliazione. Con i beni la Confraternita assisteva in seguito anche i familiari, soprattutto gli eventuali orfani e le vedove. Su questa linea ancora oggi gli eredi del carisma laicale, sono molto sensibili al sostegno solidale, alle opere benefiche e alla preghiera di suffragio. Tra i nomi più illustri che appartennero alla nobile Arciconfraternita, sono da annoverare Michelangelo, Antonio da San Gallo, Giorgio Vasari. Le committenze spirituali ed artistiche ci hanno lasciato in eredità uno scrigno di bellezza ed un vero e proprio “Vangelo raccontato con i colori”. Il Chiostro dell’Oratorio conserva ancora le sepolture dei condannati. Una singolare epigrafe ne segnala il luogo: “Signore quando verrai non ci giudicare” perché, sottointeso, siamo già stati giudicati dagli uomini sulla terra. Sul lato destro della Chiesa, che da appunto sulla Via della Misericordia, la porta che veniva attraversata dal condannato che per privilegio, riservato alla Confraternita dal Papa e quindi “Per Misericordia”, riceveva la grazia e quindi l’assoluzione dalla condanna. “In questo luogo -ha affermato il Vescovo Ginarico Ruzza - memoriale di una straordinaria carità e di impegno nelle opere di Misericordia corporale e spirituale, nel cuore della Città di Roma ed in occasione della chiusura dell’anno giubilare voluto da Papa Francesco, ci si fermerà a riflettere sulle attuali condanne dell’umano e le vie di devianza che imprigionano spesso i nostri contemporanei”. Giovedì 17 novembre ore 18,30 nella Chiesa di San Giovanni Decollato (Via della Misericordia 22) interverranno con alcune testimonianze sulle attuali schiavitù e sui condannati a morte nel nostro tempo oltre il Vescovo Ruzza; Stefania Tallei della Comunità di Sant’Egidio ed Irene Ciambezi della Comunità Giovanni XXIII. La Cappella musicale di Campitelli accompagnerà le tappe della conversazione. Al termine con una breve memoria liturgica sarà aperta dopo la sua chiusura avvenuta nel 1870, la “Porta della Misericordia” che i condannati graziati attraversavano . Al termine della liturgia i presente ne percorreranno la soglia in uscita.